>> LA FINALISSIMA: Samp campione!

 

 

 

 

 

 

La Sampdoria si impone 4-2 e toglie speranze alla prima finale partenopea

Vince la Samp e ribalta il pronostico dato dalla classifica della regular season: la testa di serie n.7 batte la n.2. Per il Napoli si infrange quindi il sogno di vincere alla prima Finale raggiunta dopo alcune partecipazioni al Torneo. I Doriani si confermano così squadra vincente: è il quarto titolo assoluti per il collettivo guidato da Razzi, Quarchioni e Gentile, vecchie e stabili colonne di questa compagine.

 

 

>> IL MATCH

 

Incontro non facile per la Sampdoria: la squadra più titolata in campo se la deve vedere contro una compagine che ha schierato per tutto il torneo sempre gli stessi uomini e che conta su questo gruppo da tante edizioni. Certo, questa Finalissima si gioca a metà settembre, nel terzo spezzone del torneo e ogni valutazione del genere andrebbe totalmente rivista e nuovamente soppesata. Il girone era stato giocato infatti tra novembre e febbraio (prima dello stop forzato dalla pandemia); i playoff si erano svolti a luglio tranne che per quest’ultimo atto rinviato a settembre.

 

I primi dieci minuti dell’incontro sono di marca doriana: l’azione gira veloce tra i piedi di Gai, Quarchioni e Gentile, con i primi due che imbeccano il terzo per andare a rete. E infatti i liguri colgono due pali di fila intorno al 9’: prima è Costa col suo sinistro a incrociare a prendere il palo destro, subito dopo proprio Gentile, provando con l’altra diagonale, stampa la sfera sul palo sinistro. Il Napoli si sveglia un po’ con gli affondi di Montesi, ovviamente il più pericoloso dei suoi, ma il suo tiro da buona posizione termina alto. Il ritmo, complice il caldo (34 gradi all’ora di pranzo in questo Settembre che pare Agosto e pure un po’ Luglio), non è altissimo, la Samp controlla e accelera di tanto in tanto. Nonostante ciò però è il Napoli ad avere due-tre occasioni in fila, costruite quasi tutte in contropiede: al 15’ Razzi salva in uscita su Giulio Turbolente; al 18’ sempre il portiere doriano chiude la porta su punizione di Belli e al 20’ il tiro libero di Maroni finisce a lato. La Samp subisce troppo e alza il ritmo. Da un’accelerazione di Costa nasce la rete dell’1-0 al 23’: il laterale parte da destra, incrocia, porta la palla sul sinistro e spara all’incrocio per il vantaggio. Il primo tempo si chiude con questa stoccata. Ed è una stoccata molto pesante. I doriani hanno controllato di più ma il pari sarebbe stato più giusto.

 

Nella ripresa la Sampdoria pare più padrona del campo. Il Napoli alza ovviamente il ritmo e coglie subito un palo con Maroni dopo neanche 3’. Al 30’ però Gentile parte in banda destra, resiste alle cariche avversarie e serve Aloia che sul secondo palo mette dentro un comodo 2-0. I liguri cincischiano un po’, si tengono alti ma non creano grossi pericoli. Il pericolo vero lo trasforma il Napoli al 38’: Razzi respinge un tiro di Giulio Turbolente e sulla respinta Montesi tira sporco ma in modo efficace tanto da ingannare il portiere della Samp. La rete del 2-1 riapre il match che rimane combattuto in mediana fin quando Gentile, al 40’, si libera da sinistra e incrocia col destro sul secondo palo per il 3-1. Il Napoli però non è morto: al 44’ Maroni infila una rete incredibile dalla tre-quarti azzeccando l’incrocio per il 3-2. Gli ultimi minuti sono fatti di lotta ma con le squadre lunghe. Razzi salva su Maroni al 45’. Costa fa il 4-2 in contropiede al 49’ e chiude il match.

 

Vince la Sampdoria senza brillare ma con grande cinismo. Rimane il rimpianto per il Napoli: un torneo condotto sempre ai primissimi posti fino alla beffarda finale. Un insegnamento per il futuro: ci vuole più cattiveria sotto porta, quella che la Sampdoria ha tirato fuori nei momenti decisivi.

 

 

 

 

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